Migranti minori

Il dibattito sulle migrazioni è straordinariamente variegato perché sovrappone prospettive non sempre complementari di natura economica, politica, religiosa, culturale e sociale. La globalizzazione insieme all’esplosione di alcuni conflitti che stanno distruggendo degli interi Stati ha complicato il quadro dei flussi che manifestano composizione, dimensioni e tempi del tutto inediti. Nell’ambito del processo migratorio oggi c’è una zona d’ombra che merita sicuramente maggiore attenzione ed è quella che riguarda i minori, cioè soggetti che hanno meno di 18 anni. I minori rappresentano evidentemente un segmento particolarmente debole dei migranti sia quando restano nei Paesi dove sono nati, mentre uno dei genitori o entrambi sono emigrati, sia quando i parenti li accompagnano nei loro viaggi segnati da pericoli, da enormi fatiche quando non da tragedie. Non disponiamo di dati ufficiali su quanti sono i minori che debbono patire gli effetti della separazione dai genitori migrati. Quando la migrazione comporta una frattura e perfino la dissoluzione del nucleo familiare si verifica per certo una crisi nello sviluppo psico-affettivo e nella costruzione di un’identità ancora in formazione, privata di un modello relazionale di riferimento. Gli studi sui processi migratori mostrano comunque che i minori che emigrano insieme ai loro genitori traggono beneficio da questa esperienza e riescono meglio ad adattarsi alle nuove condizioni di vita, naturalmente anche in relazione al paese che li ospita ed alle politiche di integrazione ivi praticate. Va sottolineato che il nucleo familiare immigrato, se resta unito, svolge una funzione protettiva a beneficio di tutti i suoi componenti indipendentemente dal loro livello generazionale. Questo dato di riflesso rafforza anche la dimensione dell’inclusione e tende ad attenuare i pesanti disagi che accompagnano questa esperienza. Si spiega così il perché, in generale, i Paesi ospitanti siano favorevoli alle politiche di ricongiungimento familiare. I dati ci dicono che il popolo dei minori coinvolti nella migrazione è in progressivo aumento ed è in aumento una sua parte di cui ancora meno si parla, vale a dire i minori che emigrano in solitudine, senza la protezione di un genitore o di un familiare. Che cosa avviene in Italia che rappresenta il canale principale per i flussi migratori che partono dalla Libia ed aspirano a transitare verso alcuni Paesi europei? I minori stranieri privi di sostegno familiare, etichettati come Msna, hanno diritto ad un permesso di soggiorno per minore età anche se sono entrati in Italia in modo irregolare. Il primo picco di Msna lo si ha nel 2014, più di 2000 rispetto agli 800 del 2013. L’incremento del popolo di migranti giovanissimi e senza genitori è davvero impressionante. Si quadruplicano e diventano 12.360 nel 2015, mentre poco più di 28.000 minori sono arrivati in Italia nel 2016. Di questi ben oltre il 90% è formato da minori non accompagnati che sono arrivati via mare. La rotta del Mediterraneo Centrale che dal Nord Africa approda all’Italia si segnala proprio per la proporzione incredibilmente alta di Msna, a fronte del 17% dei minori non accompagnati arrivati in Grecia via mare, sempre nel 2016. La più parte sono maschi tra i 15 e i 17 anni, ma tra i nuovi arrivi ci sono anche bambini e ragazze. L’Unicef segnala che tre minori su quattro, durante la traversata, sono vittime di molestie e di aggressioni. Mentre molte ragazze hanno dichiarato di essere state costrette alla prostituzione in Libia per pagare il viaggio. La maggior parte di questi minori non accompagnati giunti lo scorso anno in Italia provenivano principalmente da Egitto, Gambia, Albania, Nigeria. Al 31 gennaio 2017 i Msna censiti nelle strutture di accoglienza risultano essere 15.205 di cui 14.168 maschi e 1.037 femmine. Delle femmine il 14,9% è costituito da bambine tra i 7 ed i 14 anni. Le strutture di accoglienza più importanti per ora sono dislocate nel Sud e principalmente in Sicilia ove si trova il 38,6% dei minori seguita dalla Calabria (7,3%). Il dato che però forse impressiona di più è che ben 5.373 minori si sono allontanati da queste strutture e non sono più reperibili. Di questi minori in fuga il 22,4% sono egiziani e il 17,8% eritrei. Gli eritrei tentano di ricongiungersi a parenti che abitano in paesi del Nord Europa; gli egiziani invece cercano lavori occasionali e in nero perché devono aiutare i familiari a ripagare il debito che hanno contratto per farli arrivare in Italia. Le cifre ufficiali non rendono conto della reale consistenza del fenomeno perché, ad esempio, non sappiamo quanti sono davvero i Msna che da tempo entrano in Italia, via terra, dalla Slovenia. Inoltre, a molti che vengono registrati ufficialmente è attribuita la maggiore età ma si tratta di un’attribuzione tutt’ altro che sicura. Comunque preme sottolineare, conclusivamente, che l’Italia sta svolgendo un ruolo da paese leader in Europa per effetto dello straordinario impegno che da anni mostra nel salvare le vite di migliaia di migranti, minori ed adulti che siano, mentre attraversano il Mediterraneo, strappandoli ai trafficanti di esseri umani. La solidarietà e l’apertura verso lo straniero che contraddistingue il nostro Paese si traduce nella ormai imminente approvazione di una importante legge sui migranti minori non accompagnati che prevede tra le altre cose: il divieto di respingimento, l’accelerazione nelle pratiche di identificazione, la garanzia dell’assistenza sanitaria e dell’assolvimento dell’obbligo scolastico oltreché l’impegno ad agevolare per quanto possibile il ricongiungimento familiare. Si tratta della proposta di Legge Zampa presentata alla Camera dei Deputati nell’ottobre del 2013, approvata alla Camera nella seduta del 26 ottobre 2016 e al Senato nella seduta del 2 marzo 2017. Ora all’esame della Camera per la terza lettura. In questo modo l’Italia pone al centro dell’agenda politica dell’UE il tema dell’accoglienza e soprattutto rivitalizza valori di libertà e di eguaglianza e di rispetto della vita che fanno della cittadinanza europea un simbolo fondamentale per la nostra cultura politica.

La situazione viene monitorata mese per mese dalla Direzione Generale dell’immigrazione presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Vedi il Report mensile sui Msna in www.lavoro.gov.it/immigrazione/focus-on/minori.stranieri.

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