Archivio

La raccolta dei materiali di documentazione e la verbalizzazione delle esperienze, personali o societarie, determinarono nella Accademia lo sviluppo di un archivi, di collezioni e di una biblioteca di notevole qualità. Nel caso della Colombaria i frutti della raccolta di reperti storici, svoltasi dalle origini dell’Accademia fino alla metà del Novecento hanno subito un depauperamento notevole nella distruzione della sede nel 1944. Alcuni pezzi superstiti certamente possono dirsi d’altissima qualità, degni di famosi musei o biblioteche. Basti pensare, per menzionare oggetti di varia natura, ad una croce dipinta da Pacino di Buonaguida, alla maschera mortuaria di Lorenzo il Magnifico, ad un atlante nautico del 1446, a vari codici umanistici d’estrema rilevanza, alla serie di ritratti dovuta ad Ottavio Leoni, al taccuino autografo del Winckelmann. Fanno parte del patrimonio della Colombaria il fondo Pandolfini e il fondo Rivani. In tempi recenti la Colombaria ha ricevuto in donazione carte relative alle figure di Ernesto Bonaiuti, Alessandro Procissi, Annibale Pastore e Francesco Rodolico.  Ad oggi la Colombaria conserva manoscritti, incunaboli, cinquecentine ed una collezione miscellanea di disegni e stampe  di notevole interesse storico artistico e documentario. Della raccolta di manoscritti e incunaboli posseduti dalla “Colombaria” si sono conservati gli Annali che documentano il periodo  dal 1756 al 1800; i Sunti del Tarpato redatti tra il 1735 ed il  1752 ed i Sunti del Domestico che documentano gli anni tra 1735  e 1744.

Fondo Pandolfini
Il fondo è costituito in parte dai codici dell’umanista fiorentino  Pierfilippo Pandolfini, vissuto alla fine del XV secolo e dalla collezione privata del donatore Palmieri Pandolfini (1687-1757) socio emerito dell’Accademia. E’ composto da  volumi rari e codici umanistici di grande valore: fra cui due incunaboli della raccolta Alberto Magno, “Compendium theologicum veritatis”, Venezia, 1476, e “Vite degli imperatori e pontefici”, Firenze, 1478. Inoltre  è presente il ms. 54 contenente il mortuario dal 1720 al 1739, il ms. 55 “Mortuario fiorentino dal 1739 al 1755” e,  del manoscritto 157, il nucleo più antico (cc. 6-45). Parte di questo fondo è andato distrutto nel 1944.

Fondo Rivani
Alessandro Rivani donò all’Accademia la sua biblioteca, di cui fanno parte manoscritti, carteggi e la collezione di ritratti di Ottavio Leoni (1578-1630) cento ritratti di nobili ecclesiastici e personaggi di bassa estrazione sociale, disegni a tre colori (matita nera, rossa e lumeggiati in bianco si carta tinta, azzurra o grigio azzurra). Fanno parte del lascito Rivani anche il Portolano Zeroldi e l’Aufzeichnungen di J. J. Winckelmann. Catalogo della Libreria Rivani 

Fondo Pastore
Le carte di cui si compone il fondo archivistico Annibale Pastore sono state raccolte e donate dagli eredi in due lasciti distinti. Il primo, depositato negli anni ’70 da C. Mucchi Piccolomini, rappresenta il nucleo principale del percorso lavorativo e intellettuale di Pastore, che si è dispiegato lungo gli anni di docenza universitaria per la cattedra di Filosofia Teoretica di Torino e nell’ambito del coevo dibattito filosofico-scientifico nazionale. Un primo intervento di riordino è stato compiuto da Fabio Bazzani, esclusivamente sui documenti allora presenti in Accademia ed è confluito nella pubblicazione Le carte di Annibale Pastore, edita da Leo S. Olschki nel 1992. Il secondo lascito, donato nel 2012 da Augusto Rossari, nipote di Maria Mucchi Pastore, integra la versatile e sfaccettata produzione manoscritta di Pastore, con carteggi di carattere privato e materiali personali del filosofo. Fondo Annibale Pastore

Fondo Ravà Bonaiuti
Il materiale è giunto a più riprese presso l’Accademia per volontà di Marcella Ravà. Il fondo è costituito da 128 volumi per lo più saggi monografici dello stesso Buonaiuti, fra cui molte prime edizioni difficilmente reperibili e le traduzioni delle sue opere in altre lingue; sono presenti scritti di autori modernisti, sia italiani che europei, saggi relativi al modernismo, alla storia del Cristianesimo e della Chiesa, con traduzione in italiano del Buonaiuti. Il fondo è inoltre composto da 84 miscellanee composte da estratti di riviste, opuscoli riguardanti testi del Buonaiuti, critiche sulle sue opere o interventi sul modernismo, alcuni a firma della stessa Ravà.
Completano il fondo 60 unità di periodici. Inventario Fondo Ravà-Buonaiuti, a cura di Rita Romanelli

Fondo Procissi
Angiolo Procissi matematico e socio della Colombaria,  si concentrò gli studi sull’opera di  Galileo e ai suoi scritti in conservati presso la Biblioteca Nazionale di Firenze. Il fondo è composto da  appunti, quaderni e libri alla biblioteca, in corso di inventariazione.

Fondo Rodolico
Francesco Rodolico, Socio della Colombaria dal 1961 al 1989, fu mineralista e petrografo si dedicò soprattutto allo studio litologico delle regioni vulcaniche della Toscana e dell’Umbria. Il suo lascito all’accademia consta di 369 volumi e opuscoli, reperibili attraverso il catalogo opac della biblioteca.

Fondo Giacomo Devoto
Donato dal glottologo nel 1975, presidente dell’Accademia dal 1948 al 1974, a tutt’oggi oggetto di studi, poiché rappresenta, con i suoi 2085 volumi, la summa del sapere su cui si formò lo studioso, caratteristica principale dei volumi, è proprio la presenza di sottolineature e appunti dello studioso stesso. Il Fondo conta più di 9000 pezzi miscellanei che sono in corso di inserimento nel  Sistema Documentario Integrato dell’Area Fiorentina (SDIAF) e in SBN.

Collezione miscellanea di disegni, stampe e carte geografiche
Si tratta di una raccolta di fogli sparsi che sono pervenuti in Accademia attraverso donazioni dei primi Soci Colombari, alcune stampe sono quanto rimane degli Annali distrutti a cui erano allegate in quanto tramogge. Tra i pezzi più importanti la collezione di ritratti realizzati da Ottavio Leoni (1578 – 1630) 100 disegni su carta azzurra a matita nera, rossa e lumeggiature bianche. L’incisione su rame rappresentante la Veduta di Firenze da Porta Pinti a  Porta San Gallo, datata tra 1460 e 1485. Alcune delle Piante e schizzi realizzati nella seconda metà del XIX secolo a documento dei lavori di riordino del centro storico di Firenze. Alcuni disegni di Antichi Maestri degli inizi del XVII secolo, attribuiti al Cigoli, Domenico Cresti detto il Passignano, Cosimo Gamberucci, Dandini.