La Frattura di Narok nella Rift Valley del Kenya

Ai primi di aprile numerose pagine web hanno riportato le immagini e video della lunga frattura, larga una quindicina di metri e profonda una ventina, che ha spaccato la strada fra Narok e Mai Maihu nel sud-ovest del Kenya.

Siamo lungo la Rift Valley africana, la grande “fossa tettonica”, larga fra i 20 ed i 100 chilometri, che dalla Regione di Afar in Dancalia arriva alle coste del Mozambico. Grandi vulcani (Kilimangiaro, Nyiragongo, Monte Kenia…), grandi laghi (Shala, Turkana, Vittoria…), splendidi Parchi Nazionali, segnano il suo territorio in Etiopia, Kenia, Tanzania, e Malawi.

Nella Rift Valley – dalle orme degli australopithechi, che tre milioni e mezzo di anni fa, camminavano sulle ceneri vulcaniche di Laetoli, ai “chopper” dei primi habilis di Olduvai – si ritrova la più nota e completa successione evolutiva della nostra avventura nel Pianeta; dai parenti di Lucy ai sapiens– i nostri antenati diretti-, che duecento mila anni fa migrarono dalle terre Africane e popolarono il Mondo.

La Rift Valley ha iniziato a formarsi una quindicina di milioni di anni fa, quando già da una decina di milioni di anni, la dinamica delle Placche litosferiche – che modellano, nel loro continuo divenire, il guscio rigido della Terra, definendo oceani e continenti -, avevano iniziato a dividere lungo il Mar Rosso e il Golfo di Aden, l’Africa dall’Arabia. Oggi l’Arabia è una Placca distinta dall’Africa: il Mar Rosso ed il Golfo di Aden, a prescindere dal loro appellativo geografico sono dei veri e propri oceani, nel cui fondo fuoriescono e si espandono lave basaltiche a formare nuova crosta, come avviene lungo le dorsali dei grandi oceani: Atlantico, Pacifico, Indiano…

Le forze geodinamiche divergenti che da una quindicina di milioni di anni, “tirano” verso est la litosfera della Placca Africana, lungo la fascia delle Rift Valley, ne hanno determinato l’assottigliamento e l’incipiente fratturazione, lungo la quale risalgono e fuoriescono materiali lavici, provenienti dalla fusione parziale di rocce del mantello terrestre. (Lo spessore della Litosfera sotto le Rift Valley è di una ventina di chilometri, mentre quello normale della Litosfera continentale è compreso fra quaranta ed oltre cento chilometri).

Si stima che la Rift Valley si allarghi al ritmo di un paio di centimetri all’anno, per cui, se questo processo di divergenza si manterrà, ma non è detto, ci vorranno una cinquantina di milioni di anni per staccare completamente la porzione di levante dell’Africa dalla” Placca madre”, e veder nascere due nuovi continenti figli (Placca Somala e Placca Nubiana) e un nuovo oceano fra i due. Nel frattempo la frattura di Narok resta un ulteriore esempio che “Gaia” è un Pianeta che vive, e lancia un preciso monito da quei luoghi che sono la “Culla dell’Umanita”: la cultura dell’ambiente, la difesa della geodiversità, l’accoglienza dei migranti, penetrino sempre di più nelle culture, nelle politiche e nei comportamenti individuali di un Mondo, che piaccia o non piaccia, è diventato un “Villaggio globale”.

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